I cambiamenti odierni in ambito sanitario comportano un maggiore carico e ritmo di lavoro a cui si aggiungono: l’esposizione alla sofferenza e alla morte, i problemi comunicativi, i conflitti interpersonali e la mancanza di supporto che espongono i lavoratori ad un aumento del rischio burnout . La letteratura evidenzia come resilienza e capitale psicologico (PsyCap) possano essere risorse potenziabili per migliorare il benessere dei lavoratori.
Lo scopo del presente lavoro è indagare la relazione tra resilienza, PsyCap e burnout nel personale di terapia intensiva di 3 diversi ospedali: TI1 (N = 25, F % = 68), TI2 (N = 39, F % = 62) e TI3 (N = 29, F % = 83). Gli operatori hanno compilato una batteria di questionari self-report indaganti misure di resilienza, burnout, PsyCap, personalità, soddisfazione lavorativa e stress. Per valutare la forza dell’associazione tra i punteggi delle scale, al netto degli effetti sociodemografici (età, qualifica, anni di lavoro, genere e ospedale) e delle variabili di controllo (tratti di personalità), è stato utilizzato il coefficiente di correlazione parziale. Si sono evidenziate molteplici correlazioni significative.
È stata eseguita un’ACP sulle variabili che ha evidenziato una soluzione a 2 fattori (47% della varianza spiegata). Sulla componente Resilienza saturano le scale della RSA ed alcuni tratti di personalità ad essa legati. Sulla componente PsyCap saturano le scale della PCQ, la soddisfazione lavorativa, estroversione, apertura e, in negativo, lo stress mentale e fisico. È stata eseguita un’analisi di regressione per la predizione del burnout utilizzando come predittori i punteggi nelle componenti. La componente PsyCap è risultata predittiva rispetto all’Esaurimento emotivo e alla Depersonalizzazione, entrambe le componenti sono risultate predittive della Realizzazione personale.
I risultati sembrano suggerire che livelli maggiori di resilienza, di PsyCap, di soddisfazione lavorativa e livelli inferiori di stress, sono associati a livelli inferiori burnout . Ricerche future che utilizzino un disegno di ricerca longitudinale dovranno indagare se, sul piano causale, queste caratteristiche rappresentano effettivamente dei fattori protettivi.