Quella sporca dozzina: adattamento italiano di una misura breve della Dark Triad.

Nell’ultimo decennio vi è stato un crescente interesse nei confronti del “lato oscuro” della personalità, ossia quella costellazione di tre tratti socialmente indesiderabili (machiavellismo, psicopatia e narcisismo) che Paulhus e Williams (2002) hanno chiamato Dark Traid. Per quanto esistano strumenti psicometrici validi e attendibili per la misura di questi tratti, hanno tutti il difetto di essere costituiti da un numero rilevante di item che può sconsigliarne l’uso in quei contesti dove il tempo per l’assessment è limitato. La mancanza di uno strumento breve per la valutazione della Dark Triad è stata recentemente colmata dallo sviluppo del Dirty Dozen (DD) da parte di Jonason e Webster (2010). In questo contributo vengono riportati i risultati di quattro studi che hanno indagato le proprietà psicometriche della versione italiana della scala, prodotta dagli autori con un metodo misto di forward- e back-translation.
DD è stato somministrato a tre gruppi indipendenti di popolazione generale (n1=128, n2=305, n3=102). Un quarto gruppo di studenti universitari (n4=164) ha compilato DD due volte a distanza di tre settimane mentre un quinto gruppo (n5=70) ha compilato DD insieme a misure dei Big Five, autostima, orientamento sociosessuale e aggressività.
Modelli di equazioni strutturali esplorativi hanno mostrato che il modello di misurazione atteso a tre fattori correlati è stabile nei tre campioni di popolazione generale e che DD possiede adeguata stabilità temporale (rtt>.89 per tutte le scale). Le correlazioni dei punteggi con le altre misure somministrate nel quinto studio hanno replicato i risultati originali di Jonason e Webster.
Sebbene rimanga ancora da verificare la validità convergente e discriminante di DD con le misure esistenti di machiavellismo, psicopatia e narcisismo, la versione italiana dello strumento mostra di possedere proprietà psicometriche adeguate e analoghe a quelle della versione originale.