Sistemi di misura del carico di lavoro

In questa ricerca si presenta La validazione del NASA-TLX, uno strumento di valutazione soggettiva del carico di lavoro mentale che si dimostra particolarmente utile per studi sui fattori umani nei settori dei trasporti, in particolare nelle ricerche sul carico di lavoro in campo marittimo, militare e aeronautico. Lo strumento presenta numerosi vantaggi, fra cui: semplicità di somministrazione, rapidità di somministrazione, bassi costi di realizzazione, bassa intrusività con il compito, attendibilità delle risposte.

Bracco, F., & Chiorri, C.  (2008). Sistemi di misura del carico di lavoro. Comunicazione al convegno Ergonomia e fattori umani: ricerche ed applicazioni di interesse navale. Genova, 2 aprile. PDF

Il NASA-TLX come strumento di misura del carico di lavoro alla guida: uno studio su un campione di motociclisti

Il carico di lavoro (e.g, Tsang & Wilson, 1997 ) è una delle principali cause di incidenti nei motociclisti, esso dipende da fattori ambientali e da precondizioni psicologiche dell’operatore (motivazioni, aspettative, emozioni, ecc.), varia da persona a persona, da compito a compito e da situazione a situazione. I principali metodi di misura sono: (1) Indici fisiologici (precisi ma invasivi), (2) Indici comportamentali (oggettivi ma insensibili allo sforzo), (3) Indici soggettivi (agili ma somministrati a posteriori). È stata effettuato uno studio di validazione del NASA-TLX , attraverso procedura di back translation, replicando il lavoro di Ma e collaboratori (2003), ma aggiungendo alcune condizioni sperimentali. Creazione di un sito web per la raccolta dati Sono staticompilati interamente 137 questionari on line. Si osservano differenze significative del punteggio medio al NASA-TLX nelle varie condizioni di guida e sulle differenti scale del questionario, dimostrando che lo strumento è sensibile a tali variabili.

Bracco, F., Chiorri, C., Mortola, M., Bottiglieri, L., Piccinno, T., & D’Anna, F. (2008). Il NASA-TLX come strumento di misura del carico di lavoro alla guida: uno studio su un campione di motociclisti. Poster per il convegno-workshop “Lo psicologo del traffico: teorie, esperienze, prospettive”. Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 19 aprile. PDF

Validazione italiana del Dula Dangerous Driving Index. Alcuni risultati preliminari

Abstract: Il Dula Dangerous Driving Index (DDDI, Dula, 2003) è un questionario self-report di 28 item, risposte su scala Likert di frequenza a 5 punti. È stata condotto l’adattamento in lingua italiana dalla versione originale inglese mediante procedura di back-translation. La somministrazionedel test e di una scheda sociodemografica è stata effettuata via internet  a 570 soggetti. È stata condotta un’analisi di dimensionalità potenziale su un semicampione casuale (n = 285). L’analisi parallela e la statistica MAP hanno suggerito una soluzione a 2 fattori quale soluzione ideale. L’analisi fattoriali esplorative (WLSMV) hanno mostrato che la soluzione a 2 fattori (AD+NE vs RD) è quella che meglio approssima la struttura semplice e ha un’invarianza di misurazione rispetto all’altro semicampione analoga a quella del modello a 3 fattori (CFI = .88, TLI = .92, RMSEA = .07 vs CFI = .89, TLI = .93, RMSEA = .07).

Chiorri, C., Mortola, M., Bottiglieri, L., Piccinno, T., & D’Anna, F. (2008). Validazione italiana del Dula Dangerous Driving Index. Alcuni risultati preliminari. Poster per il convegno-workshop “Lo psicologo del traffico: teorie, esperienze, prospettive”. Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, 19 aprile. PDF